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18 anni, il primo pompino di una lunga serie “Hotel Diana Riccione”


di Membro VIP di Annunci69.it MarcoLeiBottom
25.08.2023    |    698    |    1 10.3
"Ha cominciato ad accarezzarmi, mi ha tolto la maglietta ed io, timidamente gli ho messo la mano sul cazzo..."
Correva l’anno… vabbè sorvoliamo, anche se prescritto qualcuno potrebbe scandalizzarsi.
Mi trovavo in vacanza a Riccione con la mia famiglia ed ad inizio degli anni ‘70 era fantastico passare quindici giorni in vacanza li. Sempre nel solito albergo, il proprietario era amico di mio padre, conoscevo bene tutto il personale che lavorava lì da più tempo, ma ogni anno c’era sempre qualcuno nuovo. Erano gentili, disponibili… si stava benissimo. Quell’anno avevamo vicino di tavolo un signore tedesco di una 65ina d’anni, Gentile nei modi e sempre sorridente. I primi giorni ho notato che spesso mi cercava con lo sguardo e mi sorrideva carinamente ed io ricambiavo con la stessa cortesia. Non parlava e non capiva una parola di Italiano, con il cameriere che era addetto ai nostri tavoli si esprimevano sempre in tedesco. Il quarto giorno che ero lì, l’ho notato anche in spiaggia. Non lo avevo mai visti prima ed il lettino ed ombrellone vicino a noi era sempre vuoto. È arrivato in spiaggia molto dopo di noi, io l’ho notato tornando all’ombrellone dopo aver fatto il bagno, lèggeva sdraiato sul lettino e appena mi ha notato mi ha fatto il suo solito sorriso cortese per saluto, che ho ricambiato prontamente. Ero sul lettino ad asciugarmi e pensavo che era veramente un bell’uomo. Cercando di non farmi notare, ogni tanto mi voltavo a guardarlo. Si era proprio bello. Aveva il costume che si usava in quegli anni, uno Speedo da piscina, molto aderente e lasciava poco spazio alla fantasia. Anche se a riposo era decisamente una dotazione degna di nota. Le mie sbrirciatine erano sempre più frequenti ed evidenti, ad un certo punto ho visto che il suo splendido attributo non era più a riposo. Cresceva sempre di più fino ad uscire un pezzettino dal costume, con la cappella parzialmente fuori. Rimango alcuni secondi incantato su questa visione e noto che lui aveva distolto lo sguardo dal libro e mi guardava. All’incontro dei nostri sguardi mi ha fatto il suo solito sorriso, si è girato la lingua sulle labbra e con un gesto repentino si è coperto con l’asciugamano. Ho smesso di guardare anche io e, nel mio piccolo ho messo anche io l’asciugamano per coprirmi. Pensavo a quel cazzo così dirompente e mi è tornato in mente il cazzo di F….., citato nei miei primi racconti e l’eccitazione ha preso il sopravvento. Credo di essere venuto con tutti quei pensieri che si susseguivano. Ho cercato di distogliere i pensieri e, appena mi è stato possibile mi sono alzato per andare a fare il bagno, mettendo casualmente la mano davanti la macchia di bagnato sul mio costume. Entro finalmente in acqua e mi rilasso. Nuoto un po’ e distolgo i pensieri. Dopo poco ero preoccupato e imbarazzato di lasciare il costume macchiato e che mia madre avesse potuto capire. Quindi mi tolgo il costume, ben coperto in acqua e cerco di sciacquare bene il costume, girandomi distrattamente vedo che lui era in acqua, più al largo di me e mi distante una cinquantina di metri. Mi guardava e lo vedevo movuoversi, ho avuto la netta sensazione che si stesse masturbando. La cosa mi piaceva, un uomo che mi guardava e si masturbava. Mi eccitava, sono rimasto lì a guardarlo fino a quando ho percepito che fosse venuto. Mi sono rimesso il costume e sono tornato al mio lettino. Dopo un po’ l’ho visto tornare, bagnato, con quel bozzo che avrei preso in bocca con piacere.
È quasi sera è con i miei genitori torniamo in albergo. Dopo doccia e un po’ di relax scendiamo a cena. Lui era lì, bellissimo, vestito di tutto punto con un bel paio di mocassini neri, un pantalone bianco di lino con sopra un’elegante blusa bianca sempre di lino. Ho notato che aveva molta confidenza con il cameriere e ad ogni portata scambiavano parole in tedesco. Forse gli spiegava i piatti. Lui avrà avuto circa 25/30 anni, carino, con una bella pelle liscia bianca, poco abbronzata ed una frangetta da ragazzo dannato. Finita la cena i miei sono usciti per una passeggiata a viale Ceccarini, mentre io mi sono seduto in un tavolino esterno dell’albergo, da dove si vedeva il mare e la gente che passeggiava. Avevo ordinato al bar una coppa di gelato, che volevo mangiare lì fuori. Dopo poco, il cameriere me lo porta e iniziamo una conversazione generica. Prendo coraggio (mi sentivo in colpa perché lo desideravo) e gli chiedo del cliente tedesco e di cosa si dicessero in quelle conversazioni. Lui mi ha detto che era una persona gentile e spesso, dopo il sevizio andava nella sua camera per parlare con lui. Gli serviva per migliorare il suo tedesco. Nel mentre, arriva lui, saluta in tedesco il cameriere e fa un sorriso a me. Gli dice al cameriere di chiedere come mi chiamavo e quanti anni avevo. Alla traduzione della mia risposta da parte del cameriere lui mi accarezza i capelli sorridendo ed in un italiano stentato mi dice “sei bello”. Ho sorriso, e lui si è avviato verso un tavolo e si è seduto, il cameriere a quel punto, con un sorriso ambiguo, mi dice “secondo me gli piaci”… e si allontana. Sono rimasto lì, pensieroso ed anche un po’ compiaciuto, e i miei pensieri si accavallavano. Lui seduto lì, bellissimo, che prendeva un caffè e il Fernet che il cameriere gli aveva portato, e come sempre si sono scambiati qualche parola. Lui prende la tazzina di caffè, mi guarda, mi sorride e beve il caffè. È stata una notte movimentata, pensieri e fantasticherie su quella cappella che avevo appena visto spuntare dal costume. Salto il racconto della giornata e arrivo direttamente alla cena. Arriva una portata proprio mentre i miei genitori mi dicevano che quella sera sarebbero andati a ballare in una balera con degli amici in un paese vicino e avrebbero fatto tardi. Si raccomandavano di non aspettarli sveglio. Vedo che stranamente, pur non avendo nessuna portata per lui, si ferma a parlare con lui. Un breve scambio di parole, noto che lui, mentre ascoltava e rispondeva al cameriere mi ha guardato. Dopo cena, i miei sono andati via e io mi sono seduto al solito tavolino esterno e aspettavo che arrivasse lui ed il gelato. Dopo un po’ arriva il cameriere, ma stranamente non aveva il gelato. Lo guardo e lui mi dice, perché non vai alla stanza 27 a prendere il gelato ? Si gira e mentre si sta allontanando si ferma ed aggiunge lui ti sta aspettando, la porta è aperta ed a fine servizio vengo anche io… e si allontana senza più girarsi. Sono rimasto immobile tra la paura, la curiosità e la voglia di lui. Con titubanza mi dirigo all’ascensero, secondo piano e sono davanti alla porta, faccio un grande respiro ed apro la porta. La stanza è in penombra, lui è sdraiato sul letto, nudo, piegato su un fianco. Vedevo una parte del suo culo, bello anche quello. Mi sorride, si sdraia supino e mette in mostra il suo bel cazzo. Moscio ma bellissimo. Mi ha sorriso ed invitandomi con un gesto ad avvicinarmi in un italiano stentato mi ha detto ti aspettavo.
Mi sono avvicinato a lui, mi sono seduto a bordo del letto. Ha cominciato ad accarezzarmi, mi ha tolto la maglietta ed io, timidamente gli ho messo la mano sul cazzo. Mi ha slacciato i pantaloni mi ha tolto le scarpe, i pantaloni e le mutande. Due corpi nudi, vicini, lui bello maschio con un cazzo importante ed io giovanissimo, con 4 paletti sul pube a far da cornica ad un piselletto alle sue prime piccole sborrate. Mi ha fatto sdraiare vicino a lui, mi baciava ed accarezzava tutto il corpo ed io con la mia bocca ho cominciato a succhiarglielo. Faticavo a farlo entrare tutto in bocca, ma lo succhiavo e lo leccavo con avidità. Ad un certo punto mi ha girato sopra di lui, a mò di 69. Credevo volesse succhiare il mio pisellino, invece con l’abilità di chi la sa molto lunga, è riuscito con la sua lingua ad insinuarsi nel mio culo che ha cominciato a leccare con sapienza e piacere. Io continuavo a gustarmi quel meraviglioso cazzo. Dopo un po’ mi ha fatto sdraiare vicino, dal cassetto del comodino ha preso il lubrificante, mi ha messo a pecorina a bordo del letto e ha cominciato a spalmarmi il buco del culo con il lubrificante, spingendolo fin dentro con le dita. Era eccitante sentire le sue dita che entravano e uscivano dal mio culo. Non sento più le dita, ma un qualcosa di molto grosso e molto duro che si spingeva dentro di me, piano ma con decisione fin quando un colpo deciso lo piazza dentro. Dentro e fuori, ogni fuori era un pezzetto di più dentro. Eccolo che era tutto dentro, mi stringeva forte i fianchi ed ogni spinta in entrata era accompagnata dalle mani che tiravano il mio bacino verso il suo cazzo. Ero al settimo cielo e lui sapeva benissimo come si scopa un culo… con il suo misto di grazia e decisione sento il mio piselletto cacciare un po’ di sborra. Stavo impazzendo dal piacere e lui aveva una maestria nel pomparlo dentro al mio culo. Pompava e gemeva. Ho avuto la netta sensazione che più mi inculava e, seppur sempre durissimo, pareva crescere sempre di più
dentro di me, invece era solo il preludio all’esplosione. Dopo pochissimo con una spinta decisa ho sentito il calore del suo sperma riempirmi il culo e l’ho sentito dire parole incomprensibili, che si intonavano perfettamente al piacere che stava provando.
Dopo esserci lavati ed aver scaricato la sborra dal culo mi ritrovo sdraiato sul letto a pancia in giù con lui sdraiato supino vicino a me. Con la mano mi accarezzava la schiena fino al culo, con un dito sul buco giocherellava con un rivoletto di sperma che inevitabilmente usciva dal culo. Io giocavo con il suo cazzone che piano piano diventava duro. Sentiamo repentinamente aprire e chiudere la porta ed era il cameriere. Scambia 2 parole in tedesco e comincia a spogliarsi. Sale sul letto e mi gira supino, monta a cavalcioni sul mio petto e me lo infila in bocca che non era ancora duro. Inizio a succhiarglielo e leccarglielo e comincia a diventare duro. Non era delle dimensioni del tedesco, ma un cazzo di tutto rispetto. Quando era bello duro e cominciava a piacermi sentirlo scivolare in bocca lui si toglie, mi mette a pecorina. Il tedesco prontamente lubrifica bene il buco e in men che non si dica lo pianta dentro di me. Non aveva la stessa grazia e attenzione del tedesco ma era duro di marmo e stantuffava bene nel mio culo. Il tedesco si mette davanti a me e mi riempie la bocca con il suo cazzo duro. Uno mi scopava il culo e uno mi scopava la bocca con una eccitantissima sincronia di movimenti. Con la coda dell ‘occhio dallo specchio vedo che si stavano baciando. Le lingue si cercavano e si leccavano le labbra. Le spinte del cameriere aumentavano il ritmo mandandolo fuori sincronia dal pompino e ad un certo punto lo sento dire siiiiiiiii vengo e con un paio di colpi decisi e ben assestati mi scarica un fiume di sborra nel culo. A quel punto il tedesco lo tira fuori dalla bocca, comincia a menarselo fino a riempirmi la bocca la faccia le labbra il naso e gli occhi di sborra. Ci sdraiamo sfiniti sul letto e il cameriere che ancora si stava lavando mi dice “allora ti è piaciuto il gelato in camera ?”, ho prontamente risposto si. Si scambiano alcune parole in tedesco e mi chiede “lui chiede se ti è piaciuto e se vuoi rifarlo prima che parti?”… un attimo di silenzio, mi giro verso il tedesco lo bacio sulle labbra e dico SI, quando vuoi , e lui mi da un bellissimo bacio con la lingua che mi ha eccitato di nuovo. Il cameriere, rientrato e vedendo il mio cazzino in tiro si avvicina e comincia a farmi un pompino, ma dura pochissimo che subito gli vengo in bocca, e lui ingoia tutto, fino all’ultima goccia, leccando la cappella.
Insomma un’estate fantastica all’hotel Diana di Riccione. Ci siamo visti ancora 4 volte prima della partenza e il tedesco mi ha fatto promettere di scrivergli i giorni che avrei soggiornato li l’hanno successivo, che avrebbe prenotato anche lui.
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